Esigente, iperconnessa, multitasking, con idee e valori chiari. Ma anche instabile, confusa e ansiosa, con attaccamento a Internet e smartphone spesso sopra i livelli di guardia. Due facce della stessa medaglia o, meglio, della stessa Gen Z (detta anche I-Gen) di cui ultimamente si sente parlare tanto ma si capisce poco. Specie nel mondo del lavoro. Perché i nati tra la metà degli anni Novanta e la prima decade degli anni Duemila non sono di facile e immediata comprensione. Bisogna conoscerli, capirli, metterli a fuoco e saperli prendere. Solo così si riesce ad andare oltre l’apparenza di una generazione che, a prima pelle, spesso sembra viziata e poco avvezza al sacrificio, perlomeno così rilevano ricerche e sondaggi.
Con un passo in più, invece, si scopre una leva dalle mille potenzialità e capacità che, se ora in Italia rappresenta una fetta contenuta di lavoratori, entro il 2030 rappresenterà un terzo delle risorse professionali sul mercato. Un dato che, mentre molte aziende tendono a ignorare, molte altre non perdono di vista. Al contrario tengono bene presente, investendo, formando e credendo già ora su questa generazione di giovani professionisti, certe che un domani l’impegno sarà ben ripagato.
Di quest’avviso è Più Mutui Casa che, con lungimiranza, ha abbracciato già da qualche anno la Gen Z, inserendola gradualmente tra le proprie risorse. In crescita costante, al momento questa fetta di giovani professionisti sfiora il 30 per cento dei collaboratori totali della società creditizia.
Il rapporto funziona da ambo le parti. Come? Da una lato, la Gen Z trova in PMC un ambiente lavorativo che riflette il suo tris di priorità; un ambiente di lavoro, cioè, disposto a formare a livello personale e professionale – soft e hard skills - sostenitore di un percorso di carriera fondato sul merito e attento alla valorizzazione e crescita del singolo. Dall’altra, la società trova nella Gen Z una leva di giovani lavoratori desiderosi di imparare da professionisti più esperti, di mettersi alla prova e in discussione, di dare il meglio, rimanendo fedeli a se stessi e coerenti ai propri valori.
Il risultato? Scambio reciproco e confronto costante finalizzati a una crescita a 360 gradi nell’interesse singolo e aziendale. Non solo. Il bello è che, mentre i giovani della Gen Z diventano, passo dopo passo, più sicuri e maturi, la generazione precedente apre, con loro e grazie a loro, la mente verso logiche più flessibili e strumenti più smart.
Autore:
Redazione Più Mutui Casa
Società di Mediazione Creditizia
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